I riti religiosi sono innumerevoli e molto partecipati in quanto permeano la vita quotidiana dalla nascita alla morte. Ma lo scorrere lento e sempre uguale del tempo, che segna e scandisce la vita di tutti, trasforma anche le azioni più umili in riti, da cui traspare un’intrinseca sacralità.

 

Il ricordo dei morti

Il cimitero, coperto di fiori, esprime tutto l’amore e il rimpianto che pervadono l’animo di coloro che vengono, anche da lontano, a trovare i propri cari.

Momenti di emozioni intense, rese sublimi dal rintocco mesto delle campane.

La festa di Barmasc

La festa del santuario, ai primi di Agosto, riunisce tutto Ayas in una giornata di preghiera e di gioia.

La campana della cappella accoglie la lunga processione, la messa unisce tutti attorno alla Madonna, in un unico sentimento di amore, di fiducia e di gratitudine.

Il pranzo, con le famiglie allargate, è un momento di gioia conviviale, alimentata dal ricco menu dei giorni di festa.

La campana che chiama per i vespri interrompe temporaneamente i canti e l’allegria che seguono il pranzo.

Le nozze

I giovani del villaggio sono molto indaffarati: stanno raccogliendo tutto quello che trovano a portata di mano per costruire una barricata.

C’è un matrimonio!

La sposa lascerà il villaggio e la barricata esprime al meglio il loro disappunto. Il corteo nuziale si dovrà fermare e gli amici dello sposo, solo loro, dovranno smontare la barricata per aiutare il loro amico.

Nel villaggio dove andrà a vivere la sposa, invece, c’è festa. Si preparano i fuochi di gioia, i bambini aspettano, agitati, il lancio delle caramelle.

Probabilmente altri ricordi si sono persi nel buio della notte dei tempi, ma non si è perso, né si perderà mai, l’abbraccio corale e gioioso del villaggio per i suoi sposi.

La prima messa

11 Settembre 1976

Ad Antagnod ferve una animazione insolita e gioiosa. Lungo la strada, davanti alla chiesa e alla cappella dell’Oliva, verdi archi e festose ghirlande ricoperti di fiori annunciano qualcosa di importante.

Sì! Domani Don Paolo Chasseur celebrerà la sua Prima Messa nella chiesa che lo ha accolto bambino e lo ha visto crescere!

L’ emozione è grande e palpabile. La tradizione delle vocazioni ha radici profonde in Ayas, dove sono sempre state numerose. Un pensiero tuttavia pervade e vela questa gioia: “chissà quando vedremo ancora una prima messa!”.

Il segno della croce

Cosa fa Dio lassù? Fa croci e butta giù.

Così suona un vecchio detto in patois. Effettivamente le prove, le sofferenze sono ‘croci’; ma le croci sono anche benedizione, aiuto, speranza, ricordo.

Esse permeano la vita di ognuno, dalla culla, nel rito del battesimo, alla tomba, quando parenti e amici tracciano, estremo saluto, una croce sulla bara con un pugno di terra.

Nel mezzo un’intera vita accompagnata dal segno della croce: all’inizio o alla fine di un’attività, in ricordo di avvenimenti importanti, ora lieti ora dolorosi, sulle porte delle case, nei gesti che accompagnano le situazioni più varie, …