Introduzione

Materiale fondamentale, il legno entrava nella vita quotidiana nei modi più vari: abitazioni, utensili, calzature, stoviglie, lavorazioni e molto altro.

Tutto ciò non senza problemi per i boschi, che non sempre hanno retto a tutto questo consumo, provocando spesso proteste e anche processi.

Ora che i nostri boschi sono tranquilli, anche se spesso trascurati, a noi rimangono dei ricordi che inseguiamo perché non vadano persi.

 

I segantini

Sale, scende, sale, scende, per ore, giorni, mesi. È la sega che i segantini muovono con ritmo costante, uno sopra, uno sotto il cavalletto.

È un mestiere duro e faticoso che spesso porta lontano gli uomini di Ayas alla ricerca di un lavoro che permetta loro di guadagnare un po’ di soldi.

I segantini erano attivi ancora all’inizio degli anni ’50, malgrado le numerose segherie ad acqua, perché potevano montare un cavalletto e fare le assi sul luogo stesso dove l’albero era stato abbattuto.

Ancora oggi si trovano e si riconoscono le assi fatte a mano. Sono celate nella parte posteriore dei vecchi mobili, oppure nella parte non in vista di pavimenti e soffitti delle case più vecchie.

La segheria

La fatica dei segantini e l’energia prodotta dall’acqua in caduta sono oggi sostituite dalla forza della corrente elettrica: basta un tocco su di un interruttore!

Il cammino dell’umanità pare davvero inarrestabile, anche se non si può negare il rimpianto per quanto viene lasciato lungo la strada del progresso.

I sabots e i sabotiers

Gesti sicuri, antichi e sempre uguali, trasformano dei semplici ceppi di legno in sabots : unica calzatura portati in Ayas da tutti, grandi e piccini, sino a non molti anni fa. Sono i sabotiers, molto numerosi un tempo ora rimasti in pochi, riuniti in una cooperativa che vuole mantenere viva l’arte della fabbricazione dei sabots.

C’è chi rimane in valle e chi va in Piemonte, perché anche qui i sabots sono molto apprezzati. C’è chi lavora da solo come Osvaldo e chi lavora in coppia come Mile ed Ezio.

Lo zehtón

Lo zehtón (la gerla) compagna di una vita!

Dalla primissima infanzia, quando le mamme vi infilavano i bambini assieme ad altri carichi, a quando, appena più grandicelli, la gerla veniva messa sulle loro spalle con carichi via via sempre più pesanti, fino alla vecchiaia quando i carichi, mano a mano, ritornavano a diminuire.

Anche lei grande amica-nemica è caduta in disuso ed è entrata a far parte dei ricordi da inseguire perché non scompaiano.

La fabbricazione delle scope

È estate. Ives all’alpeggio fabbrica una scopa, con rami di drouse (ontano nero) raccolti lungo l’Evançon.

Io sono molto lontana nello spazio e nel tempo! Sono piccola nella stalla in una serata invernale e osservo il mio papà che, con gli stessi gesti di Ives, fabbrica una scopa!