Introduzione

L’estate è un periodo di grandi lavori. Le mucche sono negli alpeggi. Nei villaggi, lungo tutto il mese di luglio, ferve il tempo dei fieni, seguito in agosto dal taglio dell’avena e dalla mietitura dell’orzo e della segale.

Nei ritagli di tempo una puntata nel bosco per procurarsi la legna per l’inverno. Ai primi di agosto, una pausa lieta e coinvolgente: la festa di Barmasc.

Lungo tutto il mese momenti appassionanti: le battaglie delle regine. Sul finire dell’estate: la fiera di Periasc.

 

Il tempo dei fieni

Lo tens di fen è sicuramente il periodo più faticoso dell’anno; il lavoro è molto pressante, bisogna approfittare del bel tempo quando c’è, perché la pioggia rovina il fieno.

Dai paesi della bassa valle, dove i fieni sono già terminati, arrivano numerose persone che si propongono come ovré di fen e sono un aiuto prezioso.

Il trasporto del fieno avviene a dorso di mulo, o sulla slitta, o sulla testa delle persone.

A partire dagli anni ’70 la falciatrice prima, l’imballatrice e il trattore poi, renderanno il lavoro più veloce e meno pesante e sparirà la figura degli ovré di fen .

Vita all’alpeggio

A giugno quasi tutte le mucche salgono ai pascoli alti. Molte famiglie le portano in piccoli alpeggi non lontani dal villaggio e, con grande fatica, si dividono tra i lavori a valle e la cura degli animali.

Chi non gode di questa possibilità, affida le mucche ai proprietari delle grandi mandrie, in alpeggi più lontani. Qui non sono gli animali al servizio delle persone, ma le persone al servizio degli animali, come ebbe a dire un pastore. Tutta la giornata, dall’alba a sera, è infatti concentrata sulla cura degli animali, la produzione e la stagionatura delle fontine.

La mietitura dell’avena

L’avena viene raccolta presto, ai primi di agosto, perché deve essere ancora verde per conservare meglio i suoi nutrienti.

Verrà fatta seccare all’ombra del tetto dei rascard, “appollaiata” su lunghe pertiche sottili e data alle mucche nell’inverno come cibo prelibato.

La festa di Barmasc

La festa del santuario, ai primi di Agosto, riunisce tutto Ayas in una giornata di preghiera e di gioia.

La campana della cappella accoglie la lunga processione, la messa unisce tutti attorno alla Madonna, in un unico sentimento di amore, di fiducia e di gratitudine.

Il pranzo, con le famiglie allargate, è un momento di gioia conviviale, alimentata dal ricco menu dei giorni di festa.

La campana che chiama per i vespri interrompe temporaneamente i canti e l’allegria che seguono il pranzo.

La provvista di legna per l’inverno

La fienagione è terminata, la segale non è ancora matura: è il momento giusto per andare nel bosco. Si  raccolgono aghi di pino e di larice, oppure interi formicai, per fare strame alle mucche, e rami secchi per accendere la stufa. Ma soprattutto si tagliano gli alberi assegnati per superare il freddo del lungo inverno.

Tutto va portato in un punto accessibile ad asini e muli che, sul dorso o sul carro, porteranno a casa queste importanti provviste.

La mietitura della segale

I campi di segale e quelli d’orzo spiccano con le loro spighe gialle, colme di grano, in mezzo al verde degli altri campi. È ora di mietere.

Il sole batte impietoso sulla costa, le mietitrici, curve sul loro falcetto, procedono con un ritmo antico, sempre uguale. Un manneion (mannello) alla volta e le file dritte e regolari si allungano sul campo.

Fra un paio di giorni, seccati dal sole, verranno raccolti in grandi pacchi e portati nei rascard sulla testa o sulla gerla.

Il trasporto con i muli

I mercanti della Krämerthal con i loro muli lungo i sentieri della alta valle d’Ayas, i conducenti che, sempre con i muli, portavano il minerale di rame dalle miniere del Mont Ros alle Fabreque di Extrepieraz sono ricordi lontani, ma non persi nel tempo. Infatti, verso la metà degli anni ’70, questo antico mezzo di trasporto si materializza ancora, malgrado il progresso dei giorni nostri.

Sono muli abruzzesi, venuti quassù per trasportare il materiale occorrente per la costruzione della linea elettrica che dalla Valtournache, passando per il colle Portola, arriva ad Ayas. Come non andare indietro nel tempo e ricordare?

La battaglia delle regine

All’arrivo all’alpeggio sono frequenti le schermaglie a colpi di corna fra le mucche più battagliere, provenienti dalle diverse stalle. Con il passare dei giorni emerge la più forte: la regina delle corna, che nessuna mucca oserà più molestare.

I proprietari, molto orgogliosi delle loro regine, le fanno partecipare ai tornei organizzati durante l’estate fra i vari alpeggi, sino ad arrivare al grande torneo di Aosta in ottobre, dove verrà incoronata la regina della Valle d’Aosta.

Li rècórz

Primi di settembre: tempo di rècórz (secondo taglio del fieno). All’imbrunire, i prati sono cosparsi di “pedine” di fieno a forma di cono: sono i cappellin, che vengono fatti al tramonto per evitare al fieno di bagnarsi con l’abbondante rugiada della notte.

Al mattino, quando il sole avrà scaldato il prato, verranno sparsi e nel pomeriggio portati a casa.

La fiera

Quattordici settembre, una data che ogni anno riporta un evento importante: la fiera, sempre molto partecipata. Ad Ayas non ci sono mercati settimanali, i negozi sono pochi e offrono per lo più solo generi alimentari di prima necessità. La fiera è un trionfo di merci, di persone, di animali: una grande occasione per tutti.

Nel pra de la féra le mucche aspettano i compratori. Su tutte spiccano le moge (le giovenche gravide), orgoglio dei loro proprietari. Lungo la strada i banchi colmi di merci attirano donne, ragazze, bambini. Alla sera tutti sono contenti: i proprietari che hanno venduto le mucche, le donne e i bambini che hanno realizzato qualche sogno.