Introduzione

La neve ormai sottile, la comparsa delle prime chiazze verdi, dove sbucano i bucaneve bianchi, annunciano l’arrivo della primavera.

È tempo di iniziare i lavori: nei prati, rastrellando i sassi e sminuzzando il letame; nei campi portando il letame, spostando a monte la terra che è scivolata a valle.

Si seminano le patate, l’avena e l’orzo.t

 

La pulizia dei prati

Il trenel, trainato dall’asino o dal mulo, sminuzza il letame rimasto sui prati dall’autunno. Il rastello rimuove sassi e detriti. I bambini osservavano, aiutano e imparano.

Raffaella lava le sedie

È sabato, nella parte abitata delle stalle è giorno di pulizia. Sedie e panche vengono portate all’esterno e lavate, come pure il pavimento all’interno.

Domani tutti nell’entrare si toglieranno i sabots per non sporcare il pavimento.

Vitalin e Clementina y lévon terra

Una gerla carica di terra da trasportare dalla base alla sommità del campo, in continuazione, per ore: questo è léva terra, lavoro faticoso per eccellenza.

È un lavoro di primavera con cui si riporta a monte la terra che, zappando, era scivolata a valle.

Non è raro vedere anche i bambini, con una o due palate di terra nella loro piccola gerla, andare su è giù assieme agli adulti.

Si svuota la letamaia

Il letame, accumulato durante l’inverno nelle letamaie accanto alla stalla, in primavera viene spostato e steso sui campi prima della semina, oppure accumulato al bordo dei prati, su cui verrà sparso in autunno, prima dell’arrivo della neve.

La semina delle patate

Dopo aver sparso il letame sul campo, si procede alla semina delle patate.

L’aratro, trainato dal mulo o dall’asino, apre il solco in cui vengono deposte le patate germogliate. Lungo tutta la sua lunghezza sono distribuite le persone che lo richiudono, ponendo attenzione a non far scivolare la terra a valle.

Se il campo è piccolo, o molto scosceso, e non si può lavorare con l’aratro, allora il solco è aperto con la zappa, con maggior dispendio di tempo ed energia.

Spesso i bambini partecipano a questo lavoro, deponendo le patate nel solco.

La semina dell’orzo e dell’avena

Il campo zappato e ripulito è pronto a ricevere la semente sparsa con gesto antico e solenne. Ora il seme è affidato alla terra che lo restituirà centuplicato nelle turgide spighe.

Prima di lasciare il campo, il pensiero va a coloro che già hanno lavorato queste zolle. Una croce, una preghiera e il ricordo si fa presenza viva e palpitante.

Il pascolo di primavera

Maggio, nei prati attorno al villaggio l’erba è cresciuta, le mucche possono lasciare la stalla e andare al pascolo. Ai primi di giugno saliranno agli alpeggi (y arpon), per lasciar crescere nei prati il fieno che verrà raccolto per l’inverno.

Y arpon

Primi di Giugno: gli alpeggi bassi (lo piè), dove l’erba è già alta, sono pronti per accogliere le mandrie. Nella valle risuonano i grandi campanacci della transumanza verticale (y arpon).

A luglio saliranno più in alto: alla pointa.

Ancora più in alto andranno le pecore, quando l’ultima neve avrà lasciato la montagna.

Salgono le pecore

Non solo le mucche, anche le pecore all’inizio di giugno raggiungevano gli alti pascoli.

Per loro, quelli più scoscesi e più poveri di erba.

Per i pastori un periodo di vita dura e spartana.

Spesso per ripararsi solo un casotto di pietre trovate sul posto o una baetta (cassone di legno, dotato di manici per il trasporto, chiuso superiormente e aperto lateralmente).