Introduzione

Un tempo, in Ayas, l’alternarsi ricorrente delle stagioni era il pendolo che scandiva la vita del montanaro.

Ora quel pendolo non regola più.

A noi il compito di custodirne il ricordo perché viva nei nostri cuori!. L’

 

PRIMAVERA

Primavera ad Ayas

La neve ormai sottile, la comparsa delle prime chiazze verdi, dove sbucano i bucaneve bianchi, annunciano l’arrivo della primavera.

È tempo di iniziare i lavori: nei prati, rastrellando i sassi e sminuzzando il letame; nei campi portandovi il letame e spostando a monte la terra che è scivolata a valle.

Si seminano le patate, l’avena e l’orzo.




ESTATE

Mandriou in estate, Ayas

L’estate è un periodo di grandi lavori. Le mucche sono negli alpeggi.

Nei villaggi, lungo tutto il mese di luglio, ferve il tempo dei fieni, seguito in agosto dal taglio dell’avena e dalla mietitura dell’orzo e della segale.

Nei ritagli di tempo una puntata nel bosco per procurarsi la legna per l’inverno.

Ai primi di agosto, una pausa lieta e coinvolgente: la festa di Barmasc.

Lungo tutto il mese momenti appassionanti: le battaglie delle regine.

Sul finire dell’estate: la fiera di Periasc.


AUTUNNO

Antagnod, mezzodì d’autunno

L’air de l’aoutòn l’a dza soffla su la montagne

Un proverbio patois avverte che il 15 agosto (Meóht), il giorno dell’Assunta patrona di Antagnod, dopo i vespri inizia l’autunno.

Effettivamente a fine agosto l’aria cambia, diviene più tersa e trasparente, le ombre più scure, le notti più fresche. A volte fa capolino la brina e anche la neve!

Due mesi: settembre e ottobre, per portare a termine gli ultimi lavori: la provvista di legna nel bosco, il secondo taglio del fieno, la raccolta delle patate, il rientro delle mucche dagli alpeggi, la concimazione dei prati.

Novembre forse porterà già la neve e con essa il lungo inverno.

INVERNO

Inverno, Magneaz, foto di Giovanni Sarteur

L’inverno inizia presto, molto prima dell’inverno astronomico. Il suo inizio e la sua fine sono definite dall’arrivo e dallo scioglimento della neve.

Quando arriva i lavori all’aperto cessano e iniziano le attività tipiche di questa stagione: nei primi mesi la cottura del pane, la macellazione e la preparazione degli insaccati; poi riprendono la fabbricazione dei sabots, la filatura della lana e la cura degli animali, attività che durano tutto l’inverno.

Il lungo periodo di relativo riposo consente anche di esercitare un mestiere. Ed ecco i sabotiers, i falegnami, i segantini, gli spazzacamini che, per lo più, lasciano il villaggio e si recano in Piemonte, in Francia e in Svizzera. Portano via i denti e portano a casa un po’ di soldi.